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Cos’è lo Smart Working? Perché è importante?

 


Smart Working ( o lavoro agile ) è un concetto complesso che non lo rende facilmente definibile, ma potremmo indicarlo come una nuova filosofia manageriale fondata su:

  • Flessibilità delle persone
  • Autonomia
  • Scelta degli spazi lavorativi, degli orari e degli strumenti da utilizzare
  • Responsabilità

E’ una modalità di esecuzione lavorativa caratterizzata dal non aver vincoli orari/spaziali e un’organizzazione lavorativa per cicli, fasi ed obiettivi concordati tra datore di lavoro e dipendente.

Ma non solo! Lo Smart Working, innesca un’ evoluzione profonda delle nostre basi culturali e dei modelli organizzativi aziendali attuali. Questo permette di innescare cambiamenti complessi atti a migliorare il bilanciamento tra qualità della vita e produttività individuale/aziendale, grazie ad un sapiente uso dell’innovazione digitale tecnologica.

Le nuove applicazioni tecnologiche avanzate permettono, infatti, di connettere persone, spazi e processi con l’obbiettivo di aumentare la produttività ottimizzando il più possibile il tempo. Nel concetto di smart working “l’ufficio”, non è più quell’area delimitata da muri dove si procede alla vita lavorativa, ma diventa un enorme spazio aperto fatto di gruppi di lavoro, creatività, relazioni ecc.

Smart working non è un nuovo tipo di contratto lavorativo, ma solo una particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro.

Perché usare lo Smart Working?

Molti studi rivelano che, permettere ai dipendenti di lavorare da casa o in generale di lavorare in spazi più flessibili garantirebbe innumerevoli vantaggi sia per l’azienda che per il dipendente stesso.  

Si è stimata che lo smart working produce un aumento della produttività del 15/20 % per il lavoratore e una riduzione del tasso di assenteismo di più del 20%.

Per non parlare dei risparmi sui costi di gestione degli spazi fisici e delle utenze aziendali che si aggira attorno al 30%.

In casi di emergenza e per l’ambiente

Come tutti sappiamo ad inizio Febbraio il COVID-19, meglio conosciuto come Coronavirus, è arrivato all’interno dei confini europei.  Improvvisamente lo smart working è diventata una delle misure adottate da moltissime realtà imprenditoriali per cercare di ridurre al minimo la possibilità di contagio, per responsabilità sociale e per ridurre il più possibile i danni economici e sociali che questa emergenza rischia di causare.

Inoltre possiamo dire che lo smart working è  “amico dell’ ambiente”, perché porta a ridurre notevolmente le emissioni di CO2 grazie alla diminuzione dell’uso dei mezzi privati e pubblici. Se questo tipo di approccio lavorativo si avesse su larga scala, si è calcolata una riduzione di 214 milioni di tonnellate ogni anno di CO2 , oltre che ad un risparmio di 115 milioni di ore passate nel traffico cittadino.